Riunioni, interviste, colloqui... Per motivi diversi, ho visitato molti uffici nei miei 35 anni circa di attività di redazione. Ripensandoci, ci sono posti in cui avrei voluto lavorare in uno spazio come quello... e altri in cui non l'ho fatto. Tuttavia, ciò che è rimasto profondamente impresso nella mia mente, comune a tutti gli uffici che mi hanno lasciato una buona impressione, sono state le espressioni delle persone che vi lavoravano, o le parole che si scambiavano... In altre parole, forse ho percepito qualcosa come l'essenza dell'ufficio o del lavoro dal loro aspetto.

Inutile dire che questo riflette la natura dell'azienda, la natura del lavoro e le relazioni umane sul posto di lavoro, ma ritengo anche che l'ambiente dell'ufficio non sia estraneo. È uno spazio che accoglie le persone ed è "ben pianificato". Come luogo di lavoro, ovviamente sono richieste funzionalità ed efficienza, come la digitalizzazione e le linee di flusso, ma è anche un ufficio in cui si può percepire la cura tangibile e intangibile che fa sentire le persone a proprio agio come esseri umani.

L'ufficio di un conoscente che ho visitato a Seattle circa 30 anni fa ne era un esempio lampante. Si trattava di uno spazio compatto con una splendida vista sul Puget Sound, ma l'arredamento di classe, insieme alle pareti e al soffitto in tinta, lo facevano sembrare un'opera d'arte. Sorride: "Volevo creare un ufficio in cui i miei collaboratori fossero orgogliosi di trascorrere le loro giornate".

L'attuale clima sociale ha dato vita a nuove forme di business, come il lavoro a distanza e le conferenze online. Ironia della sorte, però, è diventato chiaro che le persone possono trarre vantaggio solo da un incontro diretto e dalla condivisione degli spazi. L'ufficio, in quanto palcoscenico, potrebbe assumere un ruolo sempre più importante.

Osamu Miura (Scrittore ed editore freelance)

Dopo aver lavorato come caporedattore di una rivista mensile, ora dirige il suo studio privato. Nato nel 1960.